Carta italiana dei
criteri del commercio equo e solidale
Approvata dall'Assemblea dei Soci AGICES di Chioggia (VE) - 16 aprile 2005*
1. Definizione del Commercio Equo e Solidale
2. Obiettivi del Commercio Equo e Solidale
3. Criteri generali adottati dalle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale
4. Produttori ed Esportatori
5. Organizzazioni italiane di Commercio Equo e Solidale
6. Prodotti trasformati
2. Obiettivi del Commercio Equo e Solidale
3. Criteri generali adottati dalle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale
4. Produttori ed Esportatori
5. Organizzazioni italiane di Commercio Equo e Solidale
6. Prodotti trasformati
1. Definizione del Commercio Equo e Solidale
Il Commercio Equo e
Solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale; esso promuove
giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e
per l'ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori,
l'educazione, l'informazione e l'azione politica.
Il Commercio Equo e
Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena
di commercializzazione:
dai produttori ai
consumatori.
2. Obiettivi del
Commercio Equo e Solidale
· Migliorare le condizioni di vita dei produttori
aumentandone l'accesso al mercato, rafforzando le organizzazioni di produttori,
pagando un prezzo migliore ed assicurando continuità nelle relazioni
commerciali.
· Promuovere opportunità di sviluppo per
produttori svantaggiati, specialmente gruppi di donne e popolazioni indigene e
proteggere i bambini dallo sfruttamento nel processo produttivo.
· Divulgare informazioni sui meccanismi economici
di sfruttamento, tramite la vendita di prodotti, favorendo e stimolando nei
consumatori la crescita di un atteggiamento alternativo al modello economico
dominante e la ricerca di nuovi modelli di sviluppo.
· Organizzare rapporti commerciali e di lavoro
senza fini di lucro e nel rispetto della dignità umana, aumentando la
consapevolezza dei consumatori sugli effetti negativi che il commercio
internazionale ha sui produttori, in maniera tale che possano esercitare il
proprio potere di acquisto in maniera positiva.
· Proteggere i diritti umani promuovendo giustizia
sociale, sostenibilità ambientale, sicurezza economica.
· Favorire la creazione di opportunità di lavoro a
condizioni giuste tanto nei Paesi economicamente svantaggiati come in quelli
economicamente sviluppati.
· Favorire l'incontro fra consumatori critici e
produttori dei Paesi economicamente meno sviluppati.
· Sostenere l'autosviluppo economico e sociale.
· Stimolare le istituzioni nazionali ed
internazionali a compiere scelte economiche e commerciali a difesa dei piccoli
produttori, della stabilità economica e della tutela ambientale, effettuando
campagne di informazione e pressione affinché cambino le regole e la pratica
del commercio internazionale convenzionale.
· Promuovere un uso equo e sostenibile delle
risorse ambientali.
3. Criteri generali adottati dalle
organizzazioni di Commercio Equo e Solidale
Le organizzazioni di
Commercio Equo e Solidale si impegnano a condividere ed attuare, nel proprio
statuto o nella mission , nel materiale informativo prodotto e nelle azioni, la definizione e gli obiettivi del Commercio Equo e
Solidale. In particolare si impegnano a:
· Garantire condizioni di lavoro che rispettino i
diritti dei lavoratori sanciti dalle convenzioni OIL.
· Non ricorrere al lavoro infantile e a non
sfruttare il lavoro minorile, agendo nel rispetto della Convenzione
Internazionale sui diritti dell'Infanzia.
· Pagare un prezzo equo che garantisca a tutte le
organizzazioni coinvolte nella catena di commercializzazione un giusto
guadagno; il prezzo equo per il produttore è il prezzo concordato con il
produttore stesso sulla base del costo delle materie prime, del costo del
lavoro locale, della retribuzione dignitosa e regolare per ogni singolo
produttore.
· Garantire ai lavoratori una giusta retribuzione
per il lavoro svolto assicurando pari opportunità lavorative e salariali senza
distinzioni di sesso, età, condizione sociale, religione, convinzioni
politiche.
· Rispettare l'ambiente e promuovere uno sviluppo
sostenibile in tutte le fasi di produzione e commercializzazione, privilegiando
e promuovendo produzioni biologiche, l'uso di materiali riciclabili, e processi
produttivi e distributivi a basso impatto ambientale.
· Adottare strutture organizzative democratiche e
trasparenti in tutti gli aspetti dell'attività ed in cui sia garantita una
partecipazione collettiva al processo decisionale.
· Coinvolgere produttori di base, volontari e
lavoratori nelle decisioni che li riguardano.
· Reinvestire gli utili nell'attività produttiva
e/o a beneficio sociale dei lavoratori (p.e. fondi sociali).
· Garantire un flusso di informazioni
multidirezionale che consenta di conoscere le modalità di lavoro, le strategie
politiche e commerciali ed il contesto socio-economico di ogni organizzazione.
· Promuovere azioni informative, educative e
politiche sul Commercio Equo e Solidale, sui rapporti fra i Paesi svantaggiati
da un punto di vista economico e i Paesi economicamente sviluppati e sulle
tematiche collegate.
· Garantire rapporti commerciali diretti e
continuativi, evitando forme di intermediazione speculativa, escludendo
costrizioni e/o imposizioni reciproche e consentendo una migliore conoscenza
reciproca.
· Privilegiare progetti che promuovono il
miglioramento della condizione delle categorie più deboli.
· Valorizzare e privilegiare i prodotti
artigianali espressioni delle basi culturali, sociali e religiose locali perché
portatori di informazioni e base per uno scambio culturale.
· Cooperare, riconoscendosi reciprocamente, ad
azioni comuni e a favorire momenti di scambio e di condivisione, privilegiando
le finalità comuni rispetto agli interessi particolari. Per evitare azioni che
indeboliscano il Commercio Equo e Solidale si impegnano, inoltre, in caso di
controversie, a fare un percorso di confronto e di dialogo, eventualmente con
l'aiuto di un facilitatore.
· Garantire relazioni commerciali libere e
trasparenti, promuovendo processi di sviluppo e coordinandosi nello spirito
dell'art. 3.14.
· Garantire trasparenza nella gestione economica
con particolare attenzione alle retribuzioni.
4. Produttori ed Esportatori
4.1
Produttori
I Produttori sono organizzazioni di produzione e
commercializzazione di artigianato ed alimentari che condividono gli obiettivi
del Commercio Equo e Solidale e rispettano i criteri elencati nel Capitolo 3 di
questa Carta.
I Produttori devono:
· Perseguire logiche di autosviluppo e di
autonomia delle popolazioni locali.
· Evitare una dipendenza economica verso
l'esportazione, a scapito della produzione per il mercato locale
· Evitare di esportare prodotti alimentari e
materie prime scarseggianti o di manufatti con queste ottenuti
· Favorire l'uso di materie prime locali
· Garantire la qualità del prodotto
Qualora i produttori non
siano in grado di esportare direttamente possono servirsi di organizzazioni di
esportazione.
4.2 Esportatori
Gli Esportatori sono organizzazioni che acquistano
principalmente dai produttori come specificati all'art.4.1, e vendono
prevalentemente a organizzazioni di Commercio Equo e Solidale; essi condividono
gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale e rispettano i criteri elencati nel
Capitolo 3 di questa Carta.
Gli esportatori devono:
· Assicurarsi che i princìpi del Commercio Equo e
Solidale siano conosciuti dai produttori e lavorare con questi per applicarli
· Fornire supporto alle organizzazioni di
produzione: formazione, consulenza, ricerche di mercato, sviluppo dei prodotti,
feedback sui prodotti e sul mercato
· Dare ai produttori, se da questi richiesto, il
pre-finanziamento della merce o altre forme di credito equo o microcredito
· Fornire informazioni sui prodotti e sui
produttori e sui prezzi pagati ai produttori
· Garantire rapporti di continuità con i
produttori
5. Organizzazioni
italiane di Commercio Equo e Solidale
Le Organizzazioni
italiane di Commercio Equo e Solidale commercializzano prevalentemente prodotti
del Commercio Equo e Solidale di organizzazioni di produzione e/o di
esportazione e/o di altre organizzazioni di Commercio Equo e Solidale.
Il ricorso a fornitori esterni al circuito del Commercio Equo e Solidale deve essere funzionale agli scopi sociali, e agli obiettivi del Commercio Equo e Solidale stesso.
Le organizzazioni italiane condividono gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale, rispettano i criteri elencati nel Capitolo 3 di questa Carta.
Il ricorso a fornitori esterni al circuito del Commercio Equo e Solidale deve essere funzionale agli scopi sociali, e agli obiettivi del Commercio Equo e Solidale stesso.
Le organizzazioni italiane condividono gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale, rispettano i criteri elencati nel Capitolo 3 di questa Carta.
Le Organizzazioni italiane devono:
· Promuovere iniziative di economia solidale al
meglio delle proprie possibilità.
· Sostenere le campagne di sensibilizzazione e
pressione, condotte a livello nazionale ed internazionale, volte a realizzare
gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale
· Essere senza fini di lucro.
· Inserire, appena possibile, personale
stipendiato all'interno della struttura, garantendo un'adeguata formazione.
· Valorizzare e formare i volontari e garantire
loro la partecipazione ai processi decisionali.
· Rendere disponibile alle organizzazioni di
Commercio Equo e Solidale, impegnandosi alla trasparenza, l'accesso alle
informazioni riguardanti le proprie attività (commerciali e culturali)
· Avviare e mantenere contatti diretti con
esperienze marginali di autosviluppo, sia in loco che nei Paesi economicamente
svantaggiati al fine di stabilire una sorta di gemellaggio equosolidale, con
ogni mezzo idoneo a permettere la conoscenza di luoghi, persone, modalità di
vita e di produzione che possano associarsi ai concetti con cui si definisce il
Commercio Equo e Solidale.
Nell'attività di acquisto e di importazione le Organizzazioni italiane di Commercio Equo e Solidale devono:
· Offrire ai produttori, se da essi richiesto, il
pre-finanziamento della merce, e favorire altre forme di credito equo o
microcredito, qualora non esistano in loco possibilità di accesso a crediti
· Promuovere, anche attraverso la collaborazione
reciproca, rapporti di continuità, per mantenere un clima di autentico scambio,
per favorire una maggiore stabilità per gli sbocchi di mercato dei produttori,
e per permettere un effettivo miglioramento delle condizioni di vita sul
breve/medio/lungo periodo.
· Fornire supporto alle organizzazioni di
produzione ed esportazione: formazione, consulenze, ricerche di mercato,
sviluppo di prodotti, feedback sui prodotti e sul mercato
· Assicurarsi che i principi del Commercio Equo e
Solidale siano conosciuti e condivisi dai produttori e lavorare con questi per
applicarli
· Favorire, laddove sussistano le condizioni, la
lavorazione dei prodotti presso le organizzazioni di produttori e/o
privilegiare l'acquisto o l'importazione di prodotti la cui lavorazione avviene
anche parzialmente nei paesi di origine dei produttori
· Dare possibilità alle altre organizzazioni di
Commercio Equo e Solidale di fare viaggi di conoscenza presso i produttori (e
viceversa), rispettando i criteri del Turismo responsabile espressi nel
documento "Turismo responsabile: Carta d'identità per viaggi
sostenibili"
· Privilegiare i fornitori esterni al circuito del
Commercio Equo e Solidale fra quelli organizzati in strutture no-profit, con
finalità sociali e con gestione trasparente e democratica e che abbiano
prodotti eco-compatibili e culturali. Non intraprendere relazioni commerciali
con aziende che, con certezza, violino i diritti umani e dei lavoratori
Nell'attività di vendita le Organizzazioni italiane di Commercio Equo e Solidale devono:
· Fornire ai consumatori tutto il materiale
informativo disponibile, comprese le schede del prezzo trasparente
· Mantenersi costantemente informate sui prodotti
che vengono venduti, verificando che vengano rispettati i criteri del Commercio
Equo e Solidale
· Garantire ai consumatori sia in caso di
distribuzione diretta che di distribuzione attraverso soggetti esterni,
informazioni relative al Commercio Equo e Solidale, ai gruppi produttori che
hanno realizzato il prodotto o fornito le materie prime, alla rete delle
organizzazioni di Commercio Equo e Solidale ed uno schema di prezzo
trasparente, che fornisca almeno le seguenti informazioni: prezzo FOB pagato al
fornitore, costo di gestione, importazione e trasporto, margine per la vendita.
Tali informazioni possono essere indicate in percentuale od in valore assoluto,
per singolo prodotto o per categoria di prodotti, o per paese di provenienza, o
per gruppo di produttori.
In caso di vendita all'ingrosso:
· Vendere prevalentemente alle organizzazioni di
Commercio Equo e Solidale, ai canali di economia solidale, e/o di solidarietà
sociale, gruppi di autoconsumo e/o gruppi informali di solidarietà
· Fornire alle organizzazioni di Commercio Equo e
Solidale informazioni sui prodotti e sui produttori attraverso schede
informative che contengano il prezzo trasparente dei prodotti ed essere
disponibili a fornire la documentazione di supporto
6. Prodotti trasformati
I prodotti trasformati sono tutti quei prodotti non
riconducibili ad un'unica materia prima: biscotti, cioccolata, dolciumi, ecc.
•I prodotto trasformati
possono essere definiti in etichetta "prodotti di Commercio Equo e
Solidale" solo se almeno il 50% del costo franco trasformatore delle
materie prime o il 50% del peso delle materie prime è di Commercio Equo e
Solidale
•L'elaborazione dei prodotti trasformati, laddove ne esistano le condizioni, dovrebbe avvenire nei Paesi d'origine.
•La trasformazione deve essere effettuata da soggetti dell'economia solidale o comunque da cooperative o imprese che non siano in contrasto con i principi del Commercio Equo e Solidale.
•I prodotti trasformati devono riportare in etichetta la dicitura:
"Totale ingredienti del Commercio Equo e Solidale: %"
•Nei prodotti trasformati, la scelta degli altri ingredienti rispetto a quelli del Commercio Equo e Solidale deve ispirarsi ai criteri esposti all'art.3.5 di questa Carta.
•L'elaborazione dei prodotti trasformati, laddove ne esistano le condizioni, dovrebbe avvenire nei Paesi d'origine.
•La trasformazione deve essere effettuata da soggetti dell'economia solidale o comunque da cooperative o imprese che non siano in contrasto con i principi del Commercio Equo e Solidale.
•I prodotti trasformati devono riportare in etichetta la dicitura:
"Totale ingredienti del Commercio Equo e Solidale: %"
•Nei prodotti trasformati, la scelta degli altri ingredienti rispetto a quelli del Commercio Equo e Solidale deve ispirarsi ai criteri esposti all'art.3.5 di questa Carta.
* L'Assemblea, con 48 voti a favore (su 58 votanti presenti al momento della votazione), ha dato mandato al Consiglio Direttivo, in collaborazione con i Soci che vorranno inviare proposte e suggerimenti, di elaborare un preambolo alla Carta dei Criteri che sintetizzi il lavoro svolto fino ad ora dalle organizzazioni italiane di Commercio Equo e Solidale, il percorso che ha portato all'approvazione della Carta dei Criteri nella sua versione "originale" (in cui si distinguevano le organizzazioni fra Importatori, Botteghe del Mondo, Produttori ed Esportatori), le ragioni che hanno portato alla modifica della stessa ed il ruolo fondamentale delle Botteghe del Mondo nel nostro Paese.